
In questo periodo si parla con insistenza di comunitá, comunitá disgregata, comunitá flessibile, comunitá perduta e nello stesso tempo vi è un tentativo di costruire o preservare delle comunitá, ad esempio quella europea, la comunitá delle nazioni africane o le comunitá di origine dei migranti e dei paesi ospitanti.
Ma a cosa ci riferiamo quando usiamo questo concetto?
Il mio progetto parte dalla riflessione sul concetto di “comunitá” del filosofo francese Jean-Luc Nancy. Secondo Nancy non esiste un "io" se non nel confronto con l’altro. Nel testo "La comunitá inoperosa" il filosofo sostiene che essa: «[…]e’ fatta inanzitutto dalla possibilitá di spartire, diffondere e impregnare un'identitá in una pluralitá». Inoltre «la comunitá é ció che ha luogo sempre attraverso altri e per altri. Non é lo spazio degli IO», ma quello di «io che sono sempre altri».
Nel momento in cui pensiamo alla comunitá ci confrontiamo con gli altri o, meglio, includiamo gli altri.
Si prefigura cosi una comunitá borderline che non esiste in sé, in cui non vi é esclusione: ha senso, quindi, parlare di comunitá nel modo in cui siamo abituati a fare?
Attraverso gli interventi degli artisti selezionati (se possibile si vorrebbe invitare anche altri artisti a collaborare, nell’intenzione del progetto vi è anche quello di creare un networking) si vuole mettere in discussione i temi di identitá e di comunitá mappando e interagendo con le realtá presenti nella citta stessa. Inserendosi negli spazi interstiziali lasciati vuoti da esse o creando nuove forme di gestione della comunitá e degli spazi. Portando avanti una riflessione che dal particolare, Genova, si sposti verso considerazioni sulle comunitá nazionali e sovranazionali.
HUMUS
Azione di raccolta dei rifiuti prodotti dalla comunità temporanea di NOPASSWD n°0 durante il Festival per misurare l'impatto della presenza sul territorio, in un'ottica di recupero e riciclo, in modo da realizzare un insediamento a impatto zero, dove i materiali vengono riutilizzati per produrre significato.
Verranno raccolti tutti i rifiuti prodotti durante NOPASSWD n°0, i quali verranno differenziati e allestiti in uno spazio da definire.
Particolare attenzione verrà data alla raccolta dei rifiuti organici, con i quali verrà realizzato un compost. Circa un terzo dall'immondizia prodotta da una persona è composta da rifiuti organici, che, se raccolti, possono essere reintrodotti nei cicli della natura. Il compostaggio dei rifiuti organici della cucina, dell'orto, del giardino, è la soluzione più naturale per smaltire questi rifiuti e produrre dell'ottimo humus da restituire alla terra. Il composto è infatti il più antico e naturale concime del terreno che si conosca. Mantiene fertile e sano il terreno, lo nutre. Con la raccolta differenziata dei rifiuti organici e il loro compostaggio si vuole evidenziare l'impatto offerto alla città dalla presenza della comunità temporanea di NOPASSWD n°0, che vive e produce humus culturale e intellettuale, un fertilizzante per nuovi progetti e nuove idee, offrendo un contributo attivo alla città.
A distanza di 6 mesi/1 anno, quando l'humus si sarà composto, potrà essere distribuito ai cittadini del centro di Genova, come dono a chi ci ha ospitato per realizzare questo progetto. Il compost potrà essere utilizzato per fertilizzare piante da vaso e orti.
AZIONE
All'arrivo al campo base di NOPASSWD n°0 ad ogni partecipante verrà spiegato il progetto e verranno consegnate delle buste di plastica, tante quanti il numero dei giorni che rimarrà al Festival, da riempire con i rifiuti organici prodotti durante il festival, e da riconsegnarmi ogni giorno. Gli altri rifiuti verranno raccolti in modo collettivo con sacchi più grandi.
Durante la settimana provvederò alla raccolta e differenziazione dei rifiuti per materiale, colore e forma, i quali verranno composti in un allestimento temporaneo. I rifiuti organici verranno invece messi in un apposito contenitore per creare un compost.
Sarà necessario avere uno spazio, che potrà essere all'interno del campo base (presso Laboratorio Sociale Buridda), dove posizionare il composter e dove differenziare e preparare la materia per l'inserimento nel contenitore.
SCHEDA TECNICA
I fase
Raccolta e differenziazione rifiuti durante il festival (7/14 maggio)
II fase
3 mesi/1 anno. Tempo di compostaggio.
II fase
Distribuzione di Humus agli abitanti di Genova (1 giorno da definirsi in seguito).
MATERIALI
Sacchetti di plastica per la raccolta dei rifiuti organici, da distribuire ad ogni partecipante (n. 300 circa)
Composter di plastica da acquistare
Compost vivo (attivatore di biodecomposizione contro i cattivi odori)
Sacco di terra da usare come base
Buste di plastica per la distribuzione (n.300 circa)
Tempo e cura (3 mesi-1 anno)

STREET WALKING WITH AN IDEA
Radice Quadrata
Street walking with an idea è una deriva urbana, una performance partecipata e aperta a tutti che disegnerà una cartografia inedita nella città di Genova. La performance si configura come una “azione di rilevamento” volta ad individuare, in maniera para-scientifica e non esaustiva, micro-aree residuali, spazi extra architettonici, “informali, diffusi, adattabili, che non richiedono interventi di consolidamento né di restauro”* e che si prestano a ri-funzionalizzazioni temporanee di tipo creativo. Vogliamo ricercare preesistenze urbane che compongono il paesaggio quotidiano della città di Genova e rimangono sotto la soglia di visibilità ordinaria. Durante l’azione coinvolgeremo in modo attivo e asistematico passanti e abitanti, invitandoli a condurci negli spazi a bassa risoluzione e a ricondurci alla storia e alla memoria di questi luoghi.
Nelle settimane precedenti al festival vorremmo diffondere, attraverso i canali di comunicazione di NOPASSWD n°0, un invito aperto agli ospiti del festival e alla cittadinanza genovese a partecipare all’azione Street walking with an idea.
A tutti coloro che parteciperanno alla performance verrà fornito un “action-kit” che comprenderà l’abbigliamento e identi-kit della bassa risoluzione.
L’azione potrà partire da uno dei luoghi segnalati dal festival per poi “perdersi” nella città.
Radice Quadrata realizzerà un archivio fotografico dei luoghi a bassa risoluzione rintracciati e produrrà un “certificato di abitabilità” degli stessi, che potrà essere pubblicato sul sito di nopasswd .
PERCHè LA BASSA RISOLUZIONE
Radice Quadrata con questa azione vuole continuare ad esplorare la frontiera del concetto di bassa risoluzione. La bassa risoluzione rappresenta l’altra faccia del nostro progresso che, dall’evoluzione tecnologica alla pianificazione della vita quotidiana, tende a raggiungere livelli di definizione sempre più inclusivi e nitidi. A questo sforzo di razionalizzazione totalizzante della società contemporanea, la bassa risoluzione oppone l’insieme dei residui e delle pause spaziali e temporali che continuano ad esistere nella griglia iper-funzionalizzata della società e, in qualche modo, sopravvivono come riserve di diversità * in un contesto utilitaristico. La bassa risoluzione è una filosofia ecologica e sostenibile che accetta e valorizza i residui dell’esistente e li coltiva nella loro diversità ispirando pratiche temporanee di appropriazione e ri-funzionalizzazione creativa di tutto ciò che non ha una funzione prestabilita e che si presta ad essere costantemente reinventato.
[* Gilles Clément, Manifesto del Terzo Paesaggio, Quodlibet, 2005]
IDENTI – KIT
SPAZI A BASSA RISOLUZIONE
{accessibilità} spazi accessibili, aperti, attraversabili.
{cosa} Micro-aree del tessuto urbano che non hanno subito un processo di soluzione
{dimensioni} n.c.
{diversità} spazi di sperimentazioni relazionali {forma} spazi informali, indecisi, eterogenei, non codificati
{funzione} spazi privi di funzioni programmate e densi di funzioni potenziali; spazi in cui funzioni programmate e potenziali possono coesistere
{libertà} spazi in divenire, svincolati, senza norme e prescrizioni
{open source} spazi disponibili, riconfigurabili, condivisibili
{readymade} preesistenze urbane extra-architettoniche
{residualità} spazi a parte, in disparte, avanzati, residuali
{tempo} spazi a temporalità multiple, alterne e intermittenti
{ultrasottile} spazi dell’*ultrasottile urbano*, pause della griglia urbana che vivono sotto la soglia di visibilità e riconoscibilità ordinaria.
{uso} spazi reinventabili; spazi per la sperimentazione di pratiche creative, di usi abitativi e di affezioni locali.

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